Con il passaggio della Calabria in zona gialla riaprono oltre 15mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismo disseminati sul territorio regionale, aventi 32668 addetti.
Calabria zona gialla
Sono i dati diffusi dalla Coldiretti che tiene a sottolineare: “Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si sono fatti però sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare. Tantissime le disdette di ordini per le forniture di molti prodotti che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
A pesare – aggiunge Coldiretti – sono state anche limitazioni a carico dei circa 360 agriturismo presenti sul territorio. Strutture ricettive che si trovano in grande difficoltà per le misure di contenimento anti-Covid vigenti da mesi.
La speranza è quella di poter salvare i pranzi e i cenoni delle feste
In questo contesto, per Coldiretti “è importante superare il divieto agli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Diventa dunque basilare dare una chance agli agriturismo italiani. Oasi nel verde principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. Il divieto è infatti un vero paradosso se si considera che gli agriturismo sono spesso situati in zone isolate. E sono allocati in strutture familiari con un numero contenuto di posti-letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto.
Luoghi che sono secondo www.campagnamica.it più sicuri di altri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Le limitazioni alle attività di impresa – conclude la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico. Un supporto per tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy”.