Grazie alla raccolta fondi avvenuta nelle giornate del Magna Graecia Film Festival la Casa Paese per demenze di Cicala avrà il suo cinema. Ogni paese ha il suo caro cinematografo e, il cinema non poteva proprio mancare nel paese che accoglie i malati di demenza. “Il cinema utilizza le emozioni grezze che emergono dopo la visione di una pellicola e che, proprio come la tavolozza di un pittore, sono caotiche e disorganizzate, ma diventano terapia quando si lavora per stimolare processi di cambiamento, di aiuto, di sostegno e di trasformazione”, afferma Elena Sodano, presidente dell’associazione RaGi.
La raccolta fondi per la Casa Paese di Cicala
Gianvito Casadonte, direttore artistico del Magna Graecia Film Festival, è anche il testimonial del progetto Casa Paese per demenze di Cicala. Ha dato la possibilità agli operatori dell’associazione RaGi, in tutte le nove sere del Festival, di effettuare una raccolta fondi libera tra il pubblico. Per fare ciò, si sono serviti di alcune casette salvadanaio che sono circolate ogni sera, diventando per un po’ le protagoniste silenziose della manifestazione.
Grazie alla raccolta fondi e alla generosità del pubblico presente, ne è venuto fuori un gruzzolo di 3.776 euro. Con il parere favorevole del Consiglio d’Amministrazione della RaGi, si è deciso che questi soldi saranno destinati alla realizzazione di una piccola sala cinema. Il nome e il marchio saranno scelti a seguito di un concorso in cui saranno coinvolte le scuole.
Le dichiarazioni della presidente dell’Associazione RaGi Elena Sodano
“Non poteva essere altrimenti, sia per dire grazie a Gianvito Casadonte, che ha fatto del cinema non solo una passione di vita, ma anche un appuntamento internazionale per la città di Catanzaro. Ma anche perché, la visione di alcuni film, rappresenta, per le persone con demenza, una valida terapia della reminiscenza. Il cinema installato nella Casa Paese, grazie alla sensibilità di Gianvito, diventerà un ‘top’.
Sono molto felice perché ogni ospite avrà la possibilità di avere a disposizione nella sua quotidianità, un nuovo intervento terapeutico che si aggiungerà alla Teci e che renderemo noto nel momento in cui la sala cinema sarà inaugurata. Inoltre, questo piccolo cinema e la sensibilità di quest’arte, offrirà lo spunto per discutere della variabilità dei quadri clinici delle demenze, indicando quei punti critici su cui è necessario dibattere. I luoghi comuni vanno combattuti e smantellati con ogni mezzo. L’arte deve scuotere e non sempre consolare”.