Il Consorzio di Tutela promuove le clementine di Calabria IGP, eccellenza del territorio, agli operatori presenti a Fruit Logistica, la fiera di Berlino. L’imprenditrice agricola Anita Minisci ha illustrato le caratteristiche qualitative di un frutto che non teme confronti al mondo per qualità e gusto. Presente a Berlino in funzione del suo ruolo di membro del CdA del Consorzio di Tutela delle Clementine di Calabria IGP, la Minisci, inoltre, ha presentato agli operatori del settore la strategia programmata dal Consorzio per promuovere le innovazioni e la varietà d’uso del prodotto.
Le clementine di Calabria IGP alla fiera di Berlino
Le clementine sono sicuramente la risorsa agrumicola più importante della Calabria. Così anche per l’edizione 2023 il Consorzio che la tutela si è presentato da protagonista alla fiera internazionale di ortofrutta più importante al mondo. Si tratta di un frutto molto buono, apprezzato dai consumatori nazionali e internazionali, grazie al livello qualitativo e organolettico, particolarmente riconoscibile al gusto. Rispetto alle produzioni dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, si raccolgono circa 2 milioni di tonnellate di Clementine Igp Calabria. Alla Fruit Logistica, nello stand allestito dalla Regione Calabria, le Clementine di Calabria IGP si presentano con la qualità che la contraddistingue tra tutte le varietà presenti sul mercato. Ma soprattutto con le novità di futuro utilizzo che si proietta oltre il periodo di consumo del prodotto fresco di stagione.
Le dichiarazioni dell’imprenditrice agricola Anita Minisci
“La nostra presenza a questa edizione serve a scoprire quali strategie e quali tipologie di prodotti promuovono i nostri competitors. Ma soprattutto a evidenziare l’ottimo lavoro dei produttori aderenti al Consorzio di Tutela. E inoltre, a ribadire che, oltre a essere la prima filiera ortofrutticola della Calabria, nel Bacino del Mediterraneo, le nostre realtà produttive e il nostro prodotto rappresentano un’eccellenza e un vanto per l’Italia. Ma a noi non basta fermarci a questa posizione di riferimento. Ed è per questo che abbiamo scelto di confrontarci con il resto del mondo nell’occasione di questa fiera internazionale. Vogliamo capire quali sono gli scenari attuali e quali saranno quelli futuri. La IGP Clementine di Calabria ci permette di essere molto competitivi e di poter soddisfare quella crescente nicchia di mercato costituita dai consumatori che scelgono la qualità“.
Anita Minisci per la tutela, valorizzazione e promozione delle clementine
“La nostra missione qui a Berlino è quella di sottolineare l’azione di tutela, valorizzazione e promozione del prodotto. Si parte dalla tutela, perché un prodotto di alta qualità dev’essere innanzitutto protetto. Questo è un aspetto su cui stiamo lavorando tantissimo, specie sul rinnovo del disciplinare che ci consente di inserire regole importanti per garantire ai nostri consumatori un livello qualitativo sempre maggiore. Poi abbiamo l’attività di valorizzazione e promozione, che è quella che stiamo utilizzando per poter migliorare la nostra performance sui mercati nazionali e internazionali. Siamo a Berlino per presentare un Consorzio che contiene al suo interno 128 soci tra produttori e confezionatori e una produzione molto estesa. È importante essere qui e usare bene lo strumento della promozione perché bisogna raccontare al mondo che una filiera controllata e qualitativamente elevata come la nostra potrà presto raggiungere uno standard di alto livello, grazie ad un’organizzazione ben strutturata“.
Le dichiarazioni del presidente del Consorzio di Tutela Giorgio Salimbeni
“Serve subito creare una rete di relazioni e collaborazioni a 360 gradi. Si parte dallo sviluppo di un canale di commercializzazione organico che aiuti a far crescere l’economia di tutti gli operatori del Consorzio. Il Consorzio registra oltre un centinaio di operatori, che stanno da anni sul mercato. Ma che, per ovvie necessità aziendali, si trovano ad operare da antagonisti. Il CdA è consapevole della forza che può esprimere un organismo associativo fortemente rappresentativo. Per questo sta cercando di costruire uno schema unitario capace di valorizzare al meglio il prodotto e l’interesse degli operatori. viste soprattutto le importazioni da altri Paesi e una politica del prezzo di vendita che non rispecchia né il giusto riconoscimento per gli operatori né il giusto posizionamento sul mercato per la qualità espressa dal frutto”.
