Si torna a giocare a calcio all’interno del carcere di Catanzaro. Una partita di pallone dà sempre una sensazione di libertà, di spirito di squadra, di passione. Una sensazione amplificata quando si gioca a calcio nel campo di un carcere. Si apre quindi il campionato 2022/23 nella Casa Circondariale della città capoluogo. Partite da giocare fino all’ultimo minuto, finestre aperte su una seconda possibilità.
Torna in campo la squadra di calcio del carcere di Catanzaro
Torna a giocare la squadra composta dai detenuti della Casa Circondariale catanzarese. Dopo una lunga pausa dovuta alla pandemia, la squadra è nuovamente iscritta al torneo amatoriale promosso dalla delegazione provinciale di Catanzaro della Lega nazionale dilettanti della Federazione Italiana Gioco Calcio. “Nell’ambito delle attività trattamentali promosse da questa Amministrazione rientrano le progettualità relative alla squadra di calcio interna di questo istituto formata da detenuti. Lo sport è indispensabile negli istituti detentivi per allentare le tensioni, per favorire la mobilità a tutela del diritto alla salute, ma anche per promuovere la capacità di stare con gli altri, di rispettare le regole del gioco.” Spiega la direttrice Patrizia Delfino.
Un secondo tempo in partita, ma anche nella vita
La squadra di calcio composta da detenuti si è già cimentata in passato in diverse partite amichevoli contro squadre di calcio esterne. E’ stato possibile portare avanti questa attività grazie all’impegno del personale dell’area educativa e della polizia penitenziaria. Ma anche grazie alla collaborazione della Lega Calcio. I detenuti giocano sempre “in casa”, in quanto sono ovviamente le altre squadre che si recano in istituto. Ciò non toglie che per 90 minuti lo sport fa la sua parte per portare il “mondo” oltre le sbarre. Il calcio non richiama solo l’idea di libertà, ma anche quella di famiglia. Infatti, sono molti i genitori detenuti che sanno cosa vuole dire tirare in porta come si farebbe nel cortile di casa, con i propri figli. Si tratta di un messaggio importante. E’ possibile giocare meglio “un secondo tempo”, non solo in una partita, ma anche nella vita.