Un dipinto, un libro. Detenzione e libertà. Questi gli ingredienti della storia che da qualche giorno sta rimbalzando sui media calabresi e che ha attratto la nostra curiosità.
Il dipinto della libertà
Sara Lia, studentessa dell’Istituto alberghiero di Taverna, ha riportato su tela le emozioni e le impressioni suscitatele dal libro Dolci (C)reati (Città del Sole) di Fabio Valenti, detenuto nel circuito di massima sicurezza. Libertà e sogno si incontrano nel dipinto di Sara Lia. Il sogno di una ragazza incontra il sogno di un detenuto, la libertà incontra la detenzione. E mescolandosi queste emozioni si librano nell’aria verso nuovi approdi. È la stessa autrice a descrivere in tali termini la sua opera.
“I sogni quasi sempre aiutano a sollevarci dagli abissi in cui ci troviamo. In questo quadro ho voluto raffigurare un sogno di libertà che si realizza, perché la libertà e la felicità non si trovano in nessun luogo al di fuori di noi. La libertà è anche essere sé stessi e, a farci sentire noi stessi, è ciò che amiamo e che sogniamo di fare. Io, attraverso il mio sogno ho voluto rappresentare il sogno di qualcun altro, ed è stato bellissimo”, ha spiegato Sara Lia.
Dolci creati
Il dipinto, che mostra un uomo aggrappato a dei palloncini sui quali spiccano dolci raffinati, è stato già esposto nel corso della fiera del libro Gutenberg. In quella occasione Taverna era stata scenario della presentazione del libro di Fabio Valenti, curato da Ilaria Tirinato con prefazione del pasticcere Luca Montersino. Il volume non è solo una raccolta di ricette; esso racconta la vicenda di Fabio Valenti che nella solitudine degli anni di detenzione ha visto nascere in sé la passione per la pasticceria. Tant’è che pur non avendo gli strumenti, con certosina pazienza se li è costruiti trasformando la tenacia in una seconda possibilità.
L’esposizione
Il dipinto tratteggia questo desiderio di riscatto e libertà e, non a caso, sarà esposto nel laboratorio di pasticceria realizzato all’interno della casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro. Chiara Lia ha infatti donato la sua opera alla direttrice del carcere, Angela Paravati. La studentessa ha consegnato il dipinto accompagnata dalla sua docente di lettere Chiara Fera, che ha sottolineato l’impatto formativo dell’esperienza.
(In copertina Sara Lia col suo dipinto/ Foto Ansa)