Don Carlo Cigala, primo principe di Tiriolo. Rievocazione storica nel suggestivo borgo dei due mari selezionato dalla Direzione generale dello spettacolo del ministero della Cultura per la qualità culturale del progetto presentato. La rappresentazione storica, che ha riscontrato grandi consensi di pubblico e di critica, ha vantato la consulenza dello storico dell’arte Gianfrancesco Solferino.
Don Carlo Cigala
Lo scopo della rappresentazione in costume è stato quello di riscoprire e valorizzare la storia e le tradizioni del passato. A partire dalla tavola bronzea contenente il testo, in latino arcaico, di un decreto emanato il 7 ottobre del 186 a.C. dal Senato romano (Senatus consultum de Bacchanalibus). Il decreto in questione stabiliva la soppressione dei riti orgiastici dei seguaci di Bacco. Inoltre, con la kermesse si è voluto esaltare l’artigianato locale affinché restino vive nel tempo le vecchie tradizioni e perché vengano conosciute le ricchezze del posto. Tra cui il museo e gli scavi archeologici ed il museo del costume tipico artigianale.
Rievocazione storica
Ad introdurre la manifestazione la disposizione del principe Cigala di far ornare la tavola dei baccanali con una cornice di metallo dorato da parte di un artigiano locale. Poi è iniziato il percorso dei figuranti, tutti vestiti con costumi del ‘600. Il corteo è partito da Palazzo Schettini, prima abitazione dei principi Cigala, per poi attraversare le vie del centro di Tiriolo. Diverse le soste a cominciare dalla chiesetta dello Spirito Santo e nelle successive piazzette del centro storico, la Cona e Sant’Angelo. Ad attendere il corteo i rappresentanti dei comuni di San Pietro, Cicala, Carlopoli, Serrastretta e Caraffa.
Poi il corteo ha proseguito per via Mazzini e via Pitagora per concludersi davanti alla Cappella delle Scalelle di proprietà Cigala con saluto e benedizione del vescovo. Davanti alla Cappella è stata inscenata, secondo il racconto storico, la consegna della Tavola all’inviato dell’imperatore, il Cavaliere Nicolò Garelli, Regio Bibliotecario. L’ultima scena ha rappresentato il momento in cui l’inviato dell’imperatore ha ricevuto la Tavola dei Baccanali. Il messaggero ha poi lasciato Tiriolo per raggiungere Napoli e consegnare a Carlo VI la tavola ricevuta in dono dal principe Cigala.
Il coinvolgimento delle scuole
Le soste, arricchite dalle letture degli atti originali rintracciati nell’Archivio di Stato, hanno riportato alla memoria le attività e i fatti dei Cigala. Tra cui anche la vendita della seta e dell’olio e la fondazione dei due nuovi comuni di Cicala e Carlopoli. Inoltre si è voluto suscitare interesse anche tra i più piccoli attraverso la creazione di una rete con le scuole. Infatti sono state organizzate delle giornate culturali per far conoscere la storia di Tiriolo e dei Cigala ripubblicando il libro dello storico tiriolese Domenico Montuoro “I Cigala, una famiglia feudale tra Genova, Sicilia, Turchia e Calabria” .
(Foto Domenico Tropeano)