Nel complesso Monumentale di San Giovanni ripartono le mostre. Per la prima volta a Catanzaro fino al 29 agosto 2021 sarà possibile visitare un’esposizione delle opere del grande pittore russo Marc Chagall, con un’inedita e intensa narrazione del testo biblico dal titolo “Chagall. La Bibbia”.
Chagall arriva a Catanzaro con le sue opere sulla Bibbia
Il capoluogo calabrese ci ha abituato da tempo a eventi artistici legati a grandi artisti del passato. Nel suggestivo Complesso del San Giovanni già da qualche giorno e per tutta l’estate ci attende un esperienza spirituale visiva e artistica con la mostra “Chagall. La Bibbia”. L’evento curato da Domenico Piraina è stato fortemente voluto dal Comune di Catanzaro e dall’Assessorato alla Cultura della città, con la collaborazione di Arthemisia. A patrocinare l’iniziativa la Regione Calabria e l’Amministrazione provinciale catanzarese.
A dare il suo contributo anche la Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro–Internazionale, presieduta dal professore Emmanuele F.M. Emanuele. La mostra è un percorso visuale che racconta il rapporto dell’artista russo con la religione ereditata dalla famiglia, l’ebraismo. Quella in esposizione è una originale e personale interpretazione del Testo Sacro da parte dell’artista. Si tratta di 170 tavole che sono corredate da un ricco apparato didattico legato ai temi cari al pittore, con uno studio sulle influenze della religione ebraica sull’arte contemporanea.
Chagall e le Sacre Scritture: sono gli uomini i veri protagonisti del mondo
Il racconto chagalliano si snoda attraverso opere a colori e in bianco e nero della serie della Bibbia. Una narrazione che si propone di evidenziare le motivazioni che lo legano alle Sacre Scritture e, attraverso le illustrazioni, regalarci una visione fatta di uomini, patriarchi, e profeti, re e regine, spose e pastori, che raccontano la storia della creazione dell’umanità. La Bibbia di Chagall è un susseguirsi di figure, uomini che compiono fatti biblici.
Per il pittore, infatti, la Bibbia è la storia delle creature e non della Creazione, sono gli uomini i veri protagonisti di tutto. E l’occasione per realizzare questo pensiero si è concretizzata nel 1930 quando l’editore e mercante francese Ambroise Vollard gli commissionò tavole che raccontassero gli episodi della Bibbia. Un’impresa che lo occupò per tutta la sua vita. La mostra inoltre ha una ricca e importante sezione sull’ebraismo in Calabria, presenze e risultanze narrate dal resoconto dei luoghi e dall’opera di due artisti contemporanei Max Marra e Antonio Pujia Veneziano.
Le opere di Max Marra e Antonio Pujia Veneziano arricchiscono la mostra
Max Marra propone un nucleo narrativo denominato il ghetto che racchiude drammatici rimandi alla tragedia del popolo ebreo, dalle persecuzioni razziali nazifasciste, alla Shoah. Opere amare e dolorose. A seguire “Pirgos, ceramiche parlanti” un’istallazione creata dall’artista Antonio Pujia Veneziano per la Giudecca di Bova, sezione urbana del Museo della Lingua Greco-Calabra “GerhardRohlfs”. Sette vasi in ceramica decorata con i simboli della comunità ebraica nell’area grecanica calabrese.
A chiudere la visita e, per ricordare quanto in Calabria la religione e la cultura ebraica sono radicate nelle nostre radici è esposta la copia anastatica del 2006 dell’unico e raro incunabolo conosciuto con il titolo Commentarius in Pentateuchum di Rashi (Rabbi Salomonben Isaac). Un volume realizzato con caratteri mobili e senza vocali ed edito a Reggio Calabria il 18 febbraio 1475. L’originale è conservato nella Biblioteca Palatina di Parma. Una mostra molto importante, quindi, che consente la promozione della conoscenza delle presenze ebraiche nei nostri territori e la riscoperta dei questo patrimonio culturale materiale e immateriale.
Come prenotarsi per visitare la mostra
La visita è accompagnata nelle diverse sale dalla voce melodiosa della cantastorie e cantautrice Francesca Prestia, che ha donato all’evento tre brani della tradizione musicali calabresi e delle antiche lingue parlate in alcuni contesti regionali: il grecanico, l’arbëreshe e l’occitano-guardiolo. La mostra è arricchita dalla presenza di un prezioso catalogo realizzato da Rubbettino. È visitabile ogni giorno dal martedì alla domenica: mattina dalle 10 alle ore 12.30 pomeriggio dalle ore 17 alle ore 20.30. Per informazioni, biglietteria e prenotazioni telefonare al numero 348.7246747, oppure scrivere all’indirizzo e-mail [email protected]. Infine si può anche consultare il sito www.catanzarodascoprire.it