Un paese ci vuole per tornare a vivere. Un paese ci vuole per riscoprirci parte della storia. E in Calabria di paesi così ne abbiamo tantissimi ma, purtroppo, non li si conosce abbastanza. Tiriolo, piccolo borgo ricco di storia e tradizioni, è uno di questi: un presepe di case che si arrampicano sui monti dell’istmo da cui si possono ammirare i due mari: lo Jonio e il Tirreno.
Un luogo dove e storia e natura si fondono insieme
Tiriolo è abbarbicato nella Sila Piccola, lì dove l’istmo di Catanzaro raggiunge il suo punto più stretto. Il borgo sorge su un passo che divide le valli nelle quali scorrono i fiumi di Calabria, l’Amato e il Corace. Tiriolo è una poesia antica scritta a quattro mani dalla natura e dalla storia. Lo sguardo si perde all’orizzonte gettandosi, a sua scelta, nel mar Ionio o nel Tirreno. La Sila e le serre avvolgono il borgo proteggendone tradizioni e cultura.
Patrimonio storico in continua scoperta
Tiriolo trasuda storia da ogni casa, da ogni anfratto. Le ricerche e le scoperte archeologiche testimoniano l’immenso patrimonio culturale di questo borgo. Si ipotizza infatti che i primi insediamenti possano risalire al neolitico. Non è un’ipotesi strampalata, visto che recenti ritrovamenti archeologici di asce levigate, scalpelli rudimentali e raschiatoi di ossidiana potrebbero confermarlo. Tuttavia la storia, quando è così lontana, si nutre anche di leggenda. E su questa scia che sono emerse narrazioni in base alle quali i primi insediamenti a Tiriolo risalirebbero a sei secoli prima della guerra di Troia.
Altri racconti identificano il borgo con Scherìa, ossia la mitica patria dei Feaci dell’Odissea. Per quanto concerne la presenza romana a Tiriolo, le testimonianze sono più certe. Troviamo infatti riscontro nella famosa tavoletta bronzea rinvenuta nel 1640 e conservata oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il reperto mostra un’incisione significativa del Senatus Consultum de Bacchanalibus: si tratta di un decreto del II sec. a.C. col quale il senato romano vietava i Bacchanalia. Questi riti orgiastici coinvolgevano anche le famiglie più potenti e, si riteneva, potessero trasformarsi in focolai per eventuali ribellioni contro Roma. A Tiriolo è possibile ammirare una copia della tavoletta conservata all’Antiquarium civico, ossia il Museo archeologico regionale visitabile nel borgo.
Tiriolo e la “sua” tomba brettia a camera
Ulteriore testimonianza dei popoli che si sono succeduti sul territorio di Tiriolo è la tomba brettia a camera. L’opera monumentale, scoperta in località Castagneto, è stata ricostruita in una specifica sala dell’Antiquarium civico. Si tratta di un reperto monumentale risalente al IV-III sec. a.C. Tra gli oggetti recuperati nel corso degli scavi sono emersi unguentari, frammenti di strigili in bronzo, un’anforetta frammentaria, parte di uno strumento musicale a fiato in osso, strisce di cuoio, una testina femminile in terracotta e altri elementi in terracotta, piombo e ceramica.
Le altre perle di Tiriolo
Oltre al già citato Museo archeologico, a Tiriolo è possibile visitare anche il Museo del Costume regionale; Palazzo dei delfini, vera scoperta archeologica, e lo storico Palazzo Alemanni. Sul fronte naturalistico, ai visitatori non deve sfuggire la passibilità di passeggiare nel Parco Fortezza-Monte Tiriolo. Questo sito è uno scrigno della natura che racchiude anche i ruderi di un kastron bizantino e l’Ecomuseo naturalistico.
(Foto Anna Colistra)
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