La reliquia del mantello di San Francesco di Paola in pellegrinaggio a Steccato di Cutro, sulla spiaggia dove è avvenuto il terribile naufragio nella notte del 26 febbraio scorso. Con questa iniziativa si è voluto portare vicinanza e solidarietà ai superstiti del naufragio e ai familiari delle vittime. Ad un’intera comunità che da diversi giorni, assiste inerme alla tragedia dei migranti che hanno perso la vita in mare.
Il mantello di San Francesco di Paola a Cutro
La reliquia del mantello non richiama solo il patronato di San Francesco sulla Regione Calabria (1962) ma anche quello che egli esercita sulla gente di mare italiana. Fu papa Pio XII a dichiararne ufficialmente il patronato nel 1943. “Abbiamo portato a Cutro il Mantello di San Francesco – sottolinea Il Provinciale dei Minimi, P. Francesco Trebisonda – per pregare insieme ai cutronesi e affidare all’intercessione del patrono tutte le vittime del mare e specialmente quelle innocenti di questa immane tragedia. Vogliamo essere l’immagine vivente di taumaturgo che sulla spiaggia presta soccorso ai tanti disperati. Se lui fosse qui presente, certamente lo farebbe. Il santo vuole benedire il suo mare e proteggere i tanti infelici, in fuga dai loro paesi per inseguire un futuro migliore”.
Il pellegrinaggio sulla spiaggia del naufragio
La reliquia che nel 1464 consentì al santo di attraversare miracolosamente lo Stretto di Messina è partita dal Santuario di Paola accompagnata dalla delegazione municipale della città e dai Frati del Santuario. Giunta a Steccato di Cutro è stata accolta nella parrocchia “Cristo Risorto” dal parroco don Pasquale Squillacioti e dai fedeli. Sono seguiti un breve momento di preghiera e i saluti istituzionali, alla presenza del sindaco del Comune di Cutro Antonio Ceraso. Successivamente è partita la processione per raggiungere la spiaggia dei migranti dove si è svolto un altro momento suggestivo con la benedizione del mare, la preghiera a San Francesco, il suono del “silenzio” e il lancio della corona di alloro in memoria di una strage che ancora non ha finito di contare le sue vittime.
(Foto Facebook Santuario regionale San Francesco di Paola)
