Strage del mare a Steccato di Cutro, la Pro Loco di Cropani accoglie l’appello del comune di Isola Capo Rizzuto e si rende disponibile ad effettuare la raccolta di indumenti per circa 30 bambini tra i 4 e gli 8 anni, sopravvissuti al naufragio. In particolare, servono con urgenza indumenti tra cui tute, calzini, mutandine, maglie, pantaloni e quant’altro. Chiunque volesse collaborare e donare può contattare la Pro Loco di Cropani ai seguenti numeri: Daniela 3291231811 Erica 3319623307. Si tratta di un piccolo grande aiuto per questi bimbi che stanno vivendo una tragedia immane.
Strage di Cutro, tragedia senza fine
I migranti provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. In pratica uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai profughi provenienti dai Paesi dell’Africa e del Medio Oriente sconvolti da guerre e altre calamità. I ‘disperati’ in fuga erano su un caicco (barca da pesca) che non ha retto alla forza del mare e si è spaccato a pochi metri dalla costa. Ciò a causa del forte maltempo che imperversava in quelle ore con pioggia, vento e mare in tempesta.
Secondo i dati ancora provvisori i migranti a bordo erano 200/250. Al momento sono state recuperate circa 80 persone; 21 di loro sono state trasferite in ospedale, uno di loro è in gravi condizioni. Il numero dei cadaveri recuperati è di 59; quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone. Naturalmente sono cifre che potrebbero ancora salire proprio perché i sopravvissuti non sanno dare il numero esatto dei profughi che avevano intrapreso il viaggio via mare dalla Turchia in Italia.
Le riflessioni dei vescovi calabresi
“Il naufragio dell’umanità. Nessuno può rimanere indifferente di fronte a tanti fratelli e sorelle, fra cui bambini, che hanno perso la vita in questo dramma. Ultimo di tanti, troppi che hanno funestato le coste della nostra Calabria”. Così i vescovi calabresi in un documento congiunto in cui lanciano anche un appello di umanità: “Questo è il momento del dolore – scrivono – ma anche quello del risveglio. Tutti facciano la loro parte, tutti facciano di più, con rinnovata responsabilità. L’Europa deve fare di più, l’Italia deve fare di più, le nostre comunità cristiane devono fare di più“.
Il governatore Occhiuto: “Dov’è l’Europa?”
“Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?”. Sono le domande del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in relazione alla tragedia del naufragio di migranti a Cutro. “Domande che, purtroppo ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori – conclude il governatore della Calabria – a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”.
(Immagini Ansa)