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La devozione per Sant’Antonio nel prezioso libretto di Antonio Iannicelli

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Giovanni Patari, poeta dialettale catanzarese, noto con lo pseudonimo di Alfio Bruzio, nella raccolta di versi  ‘A lanterna magica, pubblica una poesia dal titolo Sant’Antoni e San Franciscu, dove, con un pizzico d’invidia satirica, mette in luce la grande devozione che i catanzaresi avevano per questo “Santo forestiero”. Un santo ricco, si evince dalla descrizione della festa: Quantu dinari ti videtti ajeri a lu Munta ‘e stu santu paduanu.

In tempi recenti, con il divieto imposto per la Sua processione, si è persa quella costumanza popolare di vedere attaccati al gonfalone della chiesa ‘i dinari che i devoti offrivano durante il passaggio del simulacro. Ciò nonostante il Grande Taumaturgo ha continuato ad avere “i suoi sostenitori” che hanno animato la “Tredicina” con incontri spirituali e manifestazioni culturali organizzate dai Cappuccini della chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia. Nel corso degli anni i fedeli hanno potuto ammirare mostre a tema con le immagini di antiche processioni, la produzione letteraria popolare, le ammirevoli fattezze del Santo nelle rappresentazioni artistiche in Calabria, e finanche un Recital con esecuzione di canzoni popolari che tanto successo ha riscosso ricevendo inoltre un servizio sulla rivista “Messaggero di Sant’Antonio” da parte della professoressa Antonia Arslan. Quest’anno, le prescrizioni dettate dal Covid 19, hanno impedito lo svolgimento di manifestazioni partecipative corali sicché Antonio Iannicelli, devoto del Santo e componente dell’Associazione Collezionismo Vario di Catanzaro, che nel Capoluogo ha promosso la conoscenza e la valorizzazione di aspetti di vita della Città, nell’impossibilità di allestire una mostra, ha deciso di omaggiare “gli amici e quanti pregano, con sincera devozione, Sant’Antonio di Padova”, di un prezioso ed elegante libretto riproducenti artistiche e antiche immagini del Santo, provenienti dalla sua collezione privata, datate 1600-1800. Sotto ogni immagine, pergamena, canivet, litografia, l’autore ha riportato interessanti notizie riguardanti il materiale, i procedimenti di stampa, le tecniche della produzione, l’iconografia, gli incisori e gli editori – a volte vere e proprie famiglie di artisti impegnati nel campo – aspetti e temi questi seguiti dai collezionisti e dagli studiosi che cercano, attraverso le immaginette sacre di ricostruire un pezzo di storia.

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Sfogliando questo prezioso libretto, il lettore coglie l’aspetto più singolare e forse meno conosciuto dei santini: la loro bellezza artistica realizzata, nel corso dei secoli, da svariati autori, dai Fiamminghi ai Tedeschi, dai Francesi agli Svizzeri fino ad arrivare agli Italiani. Vediamo riprodotti pergamene e canivet, provenienti da monasteri, realizzati intorno ad una parte centrale costituita da una vera e propria miniatura del Santo. Questa produzione conventuale di artistici manufatti, a volte punzecchiate con aghi per realizzare particolari effetti, era destinata a particolari benefattori o realizzata in speciali ricorrenze e si caratterizza per la presenza di decorazioni risultanti da un fitto e delicatissimo intaglio della carta sulla quale è eseguito il dipinto. Per lo più si tratta di piccole immagini miniate contornate da motivi simbolici  del mondo vegetale o animale intagliati. Veri e propri capolavori d’arte, divenuti oramai rari.

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Il “piccolo dono, ma prezioso ed originale” come l’ha definito Monsignor Cantisani, Arcivescovo Emerito di Catanzaro-Squillace, nella presentazione, è corredato anche di antiche preghiere rivolte a Sant’Antonio nel corso dei secoli; un modo di sentirsi vicini al Santo nella condivisione della preghiera. All’inizio della Tredicina, l’autore, con grande commozione, ha consegnato al guardiano del Convento della Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia di Catanzaro, Padre Giuseppe Sinopoli,  copia del libretto per i Frati rinnovando alla Fraternità del Monte sentimenti di amicizia e stima. Certo la festa del Santo al Monte, quest’anno si svolge in un clima melanconico, in tono minore e non solo a causa del Covid 19.

Nonostante le lotte condotte dai fedeli e da un Comitato spontaneo costituitosi per l’occasione, nonostante le migliaia di firme raccolte e l’impegno profuso dall’Amministrazione comunale, la popolazione di Catanzaro è a conoscenza che dopo la festa del Santo il Convento del Monte chiuderà i battenti e gli ospiti saranno destinati, per esclusiva volontà dei Superiori, per altre strutture, lasciando il Capoluogo privo dell’Ordine dei Cappuccini e dell’assistenza caritatevole dei Frati. Ma Sant’Antonio non resterà solo.

La devozione per Sant’Antonio nel prezioso libretto di Antonio Iannicelli ultima modifica: 2020-06-10T17:43:57+02:00 da Alessio Bressi

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