Il parco archeologico di Scolacium, un luogo suggestivo e da riscoprire. Insediamento greco e romano ha visto la presenza nei secoli di diverse civiltà e ha reso fertile e ricca la nostra terra.
Scolacium origini che riportano all’antica Grecia
Nell’area dell’Istmo, lungo la costa ionica, a presidio del Golfo di Squillace sorge l’antica città di Scolacium o Skylletion. Strabone racconta che la sua fondazione è avvenuta a opera dell’ecista Menesteo di provenienza ateniese. Vicenda che risulta confermata anche da Plinio. I luoghi, inoltre, sono citati anche da Aristotele che in uno scritto racconta come l’istmo compreso tra il golfo Napetinos e Skylletinos, possa essere percorso in mezza giornata e, da Diodoro, che narra delle spedizioni degli ateniesi in Sicilia e in Calabria, per favorire la fondazione di nuove città.
Skylletion nasce a partire dal VI secolo a.C.. Il territorio che viene preferito dai greci prima e dai romani in seguito, era il fulcro di traffici commerciali, era strategico in tutto il bacino del Mediterraneo, equidistante dalla madre Patria e dalle coste settentrionali dell’Africa. E la scelta dell’area rispecchiava quelle caratteristiche peculiari che dovevano avere colonie greche. Cioè doveva esserci un pianoro, un fiume, un’altura da cui osservare il mare.
Un parco archeologico ricco di memoria
Questo sito importantissimo in cui nasce, si sviluppa e si consolida Scolacium, nel corso dei secoli ha visto la presenza non solo di greci e romani ma, nelle sue terre si sono insediati bizantini, saraceni e normanni di cui ancora oggi c’è traccia, grazie a permanenze architettoniche ma anche a tradizioni radicate profondamente nelle comunità locali. Quello che però rimane visibile a tutti noi è la grande area del parco archeologico, che racchiude reperti e momenti di vita vissuta.
Il terreno faceva parte dei possedimenti dei baroni Mazza e della famiglia Massara di Borgia che qui produceva olio. Nel 1800 iniziarono a emergere dal terreno i primi reperti archeologici. Fu Paolo Orsi nel 1910 a capire l’importanza del sito. Nota alle cronache la compravendita di un braccio di bronzo tra lui e i proprietari del fondo che fortunatamente si concluse positivamente. Bisognerà aspettare, però, il 1982 per ottenere l’esproprio del terreno da parte della soprintendenza archeologica.
Greci Romani ma non solo
Gli scavi, comunque, erano già partiti negli anni Settanta grazie all’archeologo Ermanno Arslan. I ritrovamenti non sono semplicemente quelli delle grandi civiltà ma, sono stati rinvenuti oggetti appartenenti al paleolitico inferiore e superiore, al protostorico, sia in pietra, selce che in bronzo. Questo a testimonianza della presenza di civiltà preistoriche e della ricchezza del luogo. Il parco archeologico Scolacium al suo interno ha un ricco museo archeologico che conserva i reperti trovati nel parco.
Il museo conserva un importante ciclo statuario e di ritrattistica romana. Nell’area dell’uliveto è visibile il foro romano, caratterizzato da una pavimentazione in laterizio. I resti della Curia, il Cesareum e il Capitolium. Poco lontano l’anfiteatro romano, costruito alla maniera greca, adagiato su un declivio. Riconoscibili le diverse tipologie di muratura utilizzate e la cavea. Nella parte alta del parco ancora in corso di scavo la necropoli e le terme. Erano sicuramente presenti, inoltre acquedotti e fontane.
Scolacium, da difendere e riscoprire
Da non dimenticare l’imponente basilica normanna, in muratura, che accoglie i visitatori. Voluta da Ruggero di Altavilla è dedicata a Santa Maria della Roccella. Un edificio con triplice abside decorato esternamente con nicchie, che si ripropongono anche nella pareti laterali delle navate. Un edificio costruito tra il XII e il XIII secolo in stile romanico occidentale che ha diverse soluzioni provenienti e contaminazioni diverse.
Dai saggi effettuati risulta che era stato completato nella struttura ma non nell’apparato decorativo. Forse a fermare i lavori un evento sismico che ha lesionato in modo irreparabile la costruzione. Il parco archeologico oggi è sede della direzione regionale dei Musei Calabria ed è un luogo suggestivo immerso nel verde della macchia mediterranea e degli ulivi che proteggono la storia millenaria del golfo di Squillace.
(Foto pagina Facebook Museo e Parco archeologico nazionale di Scolacium – DR Musei Calabria)